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La
Riserva naturale del fiume Fiumefreddo si estende fra i territori dei Comuni di
Calatabiano e Fiumefreddo di Sicilia, separati dall'alveo del fiume omonimo. All'interno della Riserva il Fiume scorre lungo una pianura che la fertilítà del suolo, originato da alluvioni derivanti dall'erosione di zone vulcaniche e
favorevoli condizioni climatiche hanno vocato allo sviluppo di rigogliosi agrumeti ed orti.
La
Riserva naturale del Fiumefreddo si sviluppa su una superficie di 80,50 ettari, di cui 10,37 ettari ricadono nella Zona A e 70,13 nella Zona B. ll Fiumefreddo sgorga dalle falde nord-orientali dell'
Etna: le peculiarità principali di questo corso d'acqua sono la fredda temperatura (12 o 13 gradi centigradi nel periodo estivo) e la limpidezza. Aspetto caratteristico sono le falde di affioramento, presenti nella zona di pianura, dovute all'esistenza di rocce vulcaniche sotterranee.
Queste falde poggiano su argille impermeabíli determinando fenomeni di risorgiva, osservabili in due punti ben precisi della Riserva naturale di Fiumefreddo presso le sorgenti Quadare e presso la sorgente Testa d'Acqua. Le sorgenti Quadare sono così denominate per il ribollio delle loro acque, simili appunto a quello di pentoloni (quadare in dialetto siciliano) in ebollizione. Da queste zone di risorgiva, di aspetto acquitrinoso, prendono origine i due rami del fiume che si riuniscono più avanti a breve distanza dalla foce. Per effetto di tali fenomeni di risorgiva, in passato si era creata un'ampia zona palustre a ridosso del litorale che andava da Riposto a Fiumefreddo. Attualmente dell'antico sistema palustre resta, oltre la
Riserva del fiume Fiumefreddo, una zona vincolata denominata Pantano Gurna, istituita con Decreto Assessoriale N. 5207 del 16 Marzo 1992. Oggi queste due zone umide rivestono una notevole importanza sia per l'emergenza floristico-vegetazionale che per l'avifauna, essendo luoghi potenzialmente adatti alla sosta ed alla nidífícazione di numerosi uccelli.
Il ramo destro del
Fiumefreddo profondo da 3 a 4 metrí favorisce, in maniera più evidente, la vegetazíone fluviale costítuita da interessanti specie acquatiche a fusti e foglie galleggianti, oggi rare in Sicilia, perché necessitano per il proprio sviluppo, di acque limpide con corrente lenta e costante. All'interno del perimetro della Riserva si trova il Castello degli Schiavi, gioiello del Barocco Rurale Siciliano del '700. La villa costruita fra il 1750 e il 1756, è frutto della colllaborazione degli architetti Vaccarini e Ittar. Percorrendo il fondo annesso al Castello, verso est, si accede ad un sentiero molto suggestivo che porta all'alveolo del fiume. Nei pressi della costruzione sono anche visibili resti di antica canalizzazione in pietra lavica che servivano a convogliare le acque del fiume verso i mulini della zona. Altra costruzione di notevole valore architettonico è la vecchia Masseria Belfiore. Da questa masseria ha inizio una stradina interpoderale in lastricato lavico e muri di contenimento in pietra lavica che porta al caratteristico bosco di noce americana.
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